Il 4 settembre un ragazzo di 14 anni ha aperto il fuoco nel suo liceo in Georgia, nel sudest degli Stati Uniti, uccidendo due alunni e due insegnanti prima di essere arrestato.
“L’autore della sparatoria, un alunno di 14 anni, è stato arrestato”, ha affermato Chris Hosey, direttore dell’Ufficio investigativo della Georgia (Gbi).
“Il ragazzo sarà perseguito per omicidio e processato come un adulto”, ha aggiunto Hosey in una conferenza stampa davanti alla scuola della strage, la Apalachee high school a Winder, circa settanta chilometri a nordest di Atlanta.
“Le quattro vittime sono due alunni e due insegnanti, mentre nove persone sono rimaste ferite”, ha precisato.
L’autore dell’attacco si è arreso dopo essersi trovato davanti un agente di polizia addetto alla sicurezza nella scuola.
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L’Fbi ha affermato in serata che nel 2023 aveva emesso un rapporto sul ragazzo, che aveva minacciato su internet di compiere una strage in una scuola.
In seguito al rapporto, il ragazzo era stato oggetto di un’indagine, ma aveva negato di essere l’autore delle minacce, mentre il padre aveva dichiarato che non aveva accesso alle armi in casa. Le scuole della zona erano state però invitate a rafforzare la sorveglianza.
“In quel momento non c’erano gli estremi per prodecere a un arresto o ad altre azioni”, ha aggiunto l’Fbi.
“Epidemia di violenze”
Il presidente statunitense Joe Biden ha espresso la sua indignazione per l’episodio, aggiungendo che gli Stati Uniti “non possono accettare che le stragi nelle scuole diventino la norma”. Biden ha cercato per anni, senza successo, di regolamentare l’accesso alle armi da fuoco.
“Dobbiamo mettere fine una volta per tutte a quest’epidemia di violenze con le armi da fuoco”, ha dichiarato la vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris durante un comizio elettorale.
Il suo avversario, il repubblicano Donald Trump, ha invece definito l’autore dell’attacco “un mostro malato e squilibrato”.