Il 30 ottobre il presidente ultraliberista argentino Javier Milei ha destituito la ministra degli esteri Diana Mondino, accusata di aver votato alle Nazioni Unite contro l’embargo statunitense nei confronti di Cuba.

“Il nuovo ministro degli esteri è Gerardo Werthein, ex ambasciatore negli Stati Uniti”, ha scritto sul social network X Manuel Adorni, il portavoce della presidenza.

Poche ore prima dell’annuncio l’assemblea generale delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione contro l’embargo statunitense nei confronti di Cuba con 187 voti a favore, due contrari (Stati Uniti e Israele) e un’astensione (Moldova).

L’Argentina ha sempre votato contro l’embargo.

Dopo la destituzione di Mondino, Milei ha risposto al messaggio di una deputata dicendosi “orgoglioso di un governo che non è mai complice dei dittatori”, e aggiungendo “lunga vita a #CubaLibre”.

Werthein è un uomo d’affari che tra il 2009 e il 2021 ha presieduto il Comitato olimpico argentino, prima di essere nominato da Milei ambasciatore negli Stati Uniti.

Intanto, il 30 ottobre uno sciopero nel settore dei trasporti ha colpito più di un milione di utenti. Lo sciopero era stato indetto contro le politiche ultraliberiste di Milei, che punta a privatizzare la compagnia aerea statale Aerolíneas Argentinas.

I principali sindacati dei trasporti ferroviari, aerei, stradali e fluviali, nonché i tassisti e i conducenti della metropolitana di Buenos Aires, hanno aderito allo sciopero.

“Più di un milione di passeggeri sono stati colpiti e più di 1.800 treni sono rimasti fermi”, ha dichiarato all’Afp un portavoce dell’azienda statale Trenes Argentinos. La compagnia aerea Aerolíneas Argentinas ha invece affermato in un comunicato che lo sciopero ha coinvolto 263 voli e 27.700 passeggeri.