L’incidenza del diabete è raddoppiata nel mondo negli ultimi trent’anni, soprattutto nei paesi a medio e basso reddito, secondo uno studio pubblicato il 13 novembre sul settimanale britannico The Lancet.

Secondo lo studio, basato sui dati disponibili nella maggior parte dei paesi del mondo, nel 2022 il diabete colpiva il 14 per cento degli adulti, contro il 7 per cento del 1990.

Tenendo conto della crescita demografica, i ricercatori stimano che più di ottocento milioni di persone abbiano il diabete, contro meno di duecento milioni nel 1990.

I dati riguardano le due forme principali di diabete: quello di tipo 1, che colpisce persone in giovane età ed è più difficile da trattare in quanto causato da un deficit d’insulina, e quello di tipo 2, che colpisce persone relativamente più anziane a causa di una sopraggiunta insulino-resistenza.

Un terzo delle donne pachistane

La situazione varia molto da una regione all’altra del mondo. Nei paesi ricchi, come quelli dell’Europa occidentale e il Giappone, l’incidenza del diabete si è stabilizzata o addirittura leggermente ridotta.

“Ma i paesi a medio e basso reddito hanno registrato un netto aumento dei casi”, affermano i ricercatori.

Per esempio, oggi quasi un terzo delle donne pachistane ha il diabete, contro meno di un decimo nel 1990.

I ricercatori sottolineano che il diabete di tipo 2 è in aumento soprattutto nei paesi in cui è più diffusa l’obesità, causata dalla cattiva alimentazione.

Ci sono forti disuguaglianze anche riguardo alle cure.

Nell’Africa subsahariana, per esempio, solo il 5-10 per cento degli adulti affetti da diabete ha accesso alle cure.

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