L’11 dicembre la polizia ha affermato di essere stata ostacolata durante una perquisizione negli uffici del presidente Yoon Suk-yeol, sotto inchiesta per “ribellione” dopo un tentativo fallito d’introdurre la legge marziale.
Un portavoce della polizia ha dichiarato all’Afp che i responsabili della sicurezza del complesso presidenziale hanno autorizzato gli agenti ad accedere “all’ufficio dei servizi civili ma non all’edificio principale”.
La sera del 3 dicembre Yoon aveva proclamato la legge marziale e sospeso il parlamento, prima di essere costretto a fare retromarcia qualche ora dopo su pressione delle forze politiche e di migliaia di manifestanti.
Iscriviti a In Asia |
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Iscriviti a In Asia
|
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Il 7 dicembre era poi uscito indenne – grazie al sostegno del Partito del potere popolare (Ppp), la sua formazione – da una mozione per la sua destituzione messa ai voti all’assemblea nazionale.
Ma il Partito democratico di Corea, la principale formazione d’opposizione, ha fissato una seconda votazione il 14 dicembre.
Per approvare la mozione servirà il voto favorevole di almeno otto dei 108 deputati del Ppp. Il 7 dicembre solo due deputati del Ppp hanno votato a favore, ma da allora altri tre hanno fatto sapere che lo faranno.
Dopo la votazione del 7 dicembre il Ppp aveva spiegato di aver ottenuto da Yoon, in cambio della mancata destituzione, l’impegno ad autosospendersi e ad affidare il governo al suo partito e al primo ministro Han Duck-soo.
L’opposizione aveva definito queste manovre “illegali e incostituzionali”.
Intanto, l’11 dicembre le autorità hanno riferito che l’ex ministro della difesa Kim Yong-hyun, in carica al momento della proclamazione della legge marziale e arrestato l’8 dicembre, ha cercato di suicidarsi in prigione.
Anche Kim è sotto inchiesta per ribellione.
In un contesto di forti tensioni tra governo e opposizione sulla legge di bilancio, Yoon aveva giustificato la legge marziale con la necessità di “eliminare gli elementi ostili allo stato” e “proteggere il paese dalle minacce poste dalle forze comuniste nordcoreane”.