Le violenze sessuali contro i bambini sono decuplicate ad Haiti tra il 2023 e il 2024, hanno annunciato il 7 febbraio le Nazioni Unite.

“Abbiamo registrato uno sconcertante aumento del 1.000 per cento delle violenze sessuali contro i bambini ad Haiti”, ha affermato James Elder, portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), accusando le bande criminali d’infliggere loro “orrori inimmaginabili”.

Inoltre, molti bambini sono reclutati dalle bande, che oggi controllano il 75 per cento della capitale Port-au-Prince, e che le autorità non riescono a contenere nonostante la presenza di una forza di polizia sostenuta dalla comunità internazionale.

“Il numero dei bambini reclutati dalle bande criminali è aumentato del 70 per cento nel 2024, e alcuni hanno appena otto anni”, ha dichiarato Elder a Ginevra, appena rientrato da una visita ad Haiti.

“Molti sono reclutati con la forza, altri sono manipolati o spinti dalla povertà”, ha sottolineato, aggiungendo che oggi 1,2 milioni di bambini “vivono sotto la costante minaccia della violenza”.

Il 6 febbraio il segretario di stato statunitense Marco Rubio ha concesso una deroga al congelamento degli aiuti statunitensi nel mondo, aprendo la strada alla consegna di 40,7 milioni di dollari alla Missione internazionale di sostegno alla sicurezza armata ad Haiti.

Nell’ottobre 2023 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva dato il via libera alla missione, guidata dal Kenya, il cui obiettivo è aiutare la polizia haitiana a contrastare le bande criminali.

La missione non dipende direttamente dalle Nazioni Unite, che però hanno istituito un fondo volontario per finanziarla. Questo ha raccolto finora 110 milioni di dollari, una somma chiaramente insufficiente.

A partire dall’estate scorsa sono arrivati nel paese solo ottocento poliziotti provenienti da sei paesi, contro i 2.500 previsti.

Negli ultimi mesi il governo di transizione haitiano ha più volte auspicato la trasformazione della missione in una forza di pace delle Nazioni Unite.