Un tribunale indonesiano ha condannato a pene fino a dodici anni di prigione sei bracconieri accusati di aver ucciso ventisei rinoceronti di Java (Rhinoceros sondaicus), una specie in pericolo critico, per venderne i corni.

Nel 2023 sei membri di un gruppo criminale erano stati arrestati e avevano confessato di aver ucciso ventisei rinoceronti di Java nei cinque anni precedenti nel parco nazionale di Ujung Kulon, che si trova nella provincia del Banten, all’estremità occidentale dell’isola di Java.

Nel parco, che ha una superficie di circa 120mila ettari, vivono meno di cento rinoceronti di Java, gli unici rimasti in natura.

Il capo del gruppo è stato condannato a dodici anni di prigione e i suoi cinque complici a undici.

A ciascuno dei sei uomini è stata inflitta una multa da cento milioni di rupie (5.880 euro), che sarà convertita in altri tre mesi di prigione in caso di mancato pagamento.

“Questa sentenza è un chiaro avvertimento a chi minaccia la sopravvivenza della fauna selvatica in Indonesia”, ha affermato in un comunicato Nina Fascione, direttrice esecutiva dell’International rhino foundation.

“La nostra responsabilità non è solo punire il bracconaggio, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica”, ha dichiarato Irfan Suryana, che fa parte di un collettivo per la protezione dell’ambiente nel parco di Ujung Kulon.

Secondo le autorità indonesiane, i corni dei rinoceronti erano stati poi venduti a degli intermediari in Cina, dove sono usati nella medicina tradizionale, la cui efficacia è però contestata dagli scienziati.

Nel settembre scorso nel parco di Ujung Kulon è stato avvistato un cucciolo di rinoceronte di Java, il terzo in un anno. La scoperta ha alimentato le speranze per la sopravvivenza della specie.

“Ma il rinoceronte di Java è una specie a riproduzione lenta, quindi impiegherà molto tempo per riprendersi da questa terribile perdita”, ha dichiarato Fascione.