Il 18 febbraio una delegazione statunitense e una russa, guidate rispettivamente dal segretario di stato Marco Rubio e dal ministro degli esteri Sergej Lavrov, parteciperanno a dei colloqui in Arabia Saudita per preparare un incontro bilaterale tra Donald Trump e Vladimir Putin, e per discutere di come mettere fine alla guerra in Ucraina.

Al momento non è prevista una partecipazione ai negoziati dell’Ucraina e dei suoi alleati europei.

La settimana scorsa Trump aveva invitato Putin a negoziare direttamente la fine della guerra nel corso di un faccia a faccia in Arabia Saudita, la cui data non è ancora stata fissata.

Rubio è arrivato in Arabia Saudita il 17 febbraio, affiancato dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff.

Putin ha invece inviato in Arabia Saudita Lavrov e il consigliere diplomatico del Cremlino Jurij Ushakov.

“L’obiettivo principale dell’incontro è la normalizzazione delle relazioni russo-americane”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.

“Si discuterà anche dell’organizzazione in Arabia Saudita di un incontro bilaterale tra i due presidenti e della possibilità di aprire dei negoziati per mettere fine al conflitto in Ucraina”, ha aggiunto.

“Putin e Trump concordano sulla necessità di lasciarsi alle spalle le relazioni anomale degli ultimi anni”, ha affermato invece Lavrov.

I timori di Zelenskyj

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj sarà in Arabia Saudita il 19 febbraio, il giorno successivo ai colloqui russo-americani, per una visita programmata da tempo, ha dichiarato all’Afp il suo portavoce.

Preoccupato per le iniziative unilaterali dell’amministrazione Trump, Zelenskyj ha invitato gli alleati europei ad attivarsi per evitare un accordo senza la partecipazione di Kiev e dell’Europa.

Il 17 febbraio ha sottolineato che l’Ucraina “non riconoscerà alcun accordo raggiunto da Washington e Mosca alle sue spalle”, deplorando il fatto che il suo paese non sia stato neanche informato dei colloqui russo-americani.

Intanto, il 17 febbraio una decina di leader di paesi dell’Unione europea e della Nato si sono riuniti a Parigi per discutere della sicurezza dell’Europa e dell’accelerazione dell’amministrazione Trump sulla guerra in Ucraina.

Lavrov ha affermato che i leader europei non possono partecipare ai negoziati “perché vogliono continuare la guerra”.

In cambio della pace, Putin chiede all’Ucraina di cedere quattro regioni, oltre alla Crimea annessa nel 2014, e di rinunciare all’adesione alla Nato. Kiev considera queste condizioni inaccettabili.