Il 24 febbraio comincia a Vannes, nella regione francese della Bretagna, il processo a Joël Le Scouarnec, un ex chirurgo accusato di violenze sessuali commesse nei confronti di 299 giovani pazienti in una decina di ospedali francesi.
La maggior parte delle vittime era minorenne all’epoca dei fatti (256 avevano meno di quindici anni), e spesso i giovani erano incoscienti o in fase di risveglio.
La prima udienza sarà dedicata a questioni procedurali. Il 25 febbraio si comincerà invece a valutare la personalità dell’imputato, con le testimonianze dell’ex moglie e dei tre figli. Il processo dovrebbe durare meno di quattro mesi.
L’ex moglie ha più volte affermato di non aver mai avuto il minimo sospetto sul marito, nonostante alcuni scritti di quest’ultimo suggeriscano il contrario e il fatto che l’uomo avesse subìto nel 2005 una prima condanna per possesso di immagini pedopornografiche.
Atti commessi tra il 1989 e il 2014
“Stamattina ho visto alcune delle vittime e abbiamo pianto insieme. È stato bello e doloroso allo stesso tempo”, ha dichiarato all’Afp Amélie Lévêque, 42 anni, una delle vittime.
“Ho paura di vedere Le Scouarnec anche se aspettavo questo momento da molto tempo”, ha aggiunto.
Le Scouarnec, 74 anni, ha riconosciuto il suo coinvolgimento nella maggior parte degli atti di stupro e violenza sessuale per i quali è giudicato.
L’ex medico – che si trova già in prigione per scontare una condanna a quindici anni, comminata nel 2020 a Saintes per stupro e violenza sessuale nei confronti di quattro bambini, tra cui due nipoti – è ora sotto processo per atti commessi tra il 1989 e il 2014.
Pena massima di vent’anni di prigione
Gli inquirenti sono risaliti alle sue vittime, che avevano un’età media di undici anni all’epoca dei fatti, esaminando i suoi diari, scoperti durante una perquisizione domiciliare nel 2017, seguita a una denuncia presentata dai genitori di una bambina di sei anni, suoi vicini di casa.
I suoi scritti, molto dettagliati, includevano i nomi, l’età e gli indirizzi delle sue vittime nonché le violenze inflitte, spesso con il pretesto di una procedura medica.
Molte delle vittime hanno sofferto di amnesia dissociativa a causa del trauma subìto, che ha cancellato parzialmente o completamente i loro ricordi.
In totale Le Scouarnec, che si definiva “pedofilo” da decenni, sarà processato per 111 casi di stupro e 189 di aggressione sessuale, aggravati dal fatto di aver abusato della sua professione di medico. Rischia una pena massima di vent’anni di prigione.