Il 18 marzo la corte suprema degli Stati Uniti ha richiamato all’ordine il presidente Donald Trump, che aveva chiesto la destituzione di un giudice federale per una sentenza sgradita sull’espulsione di più di duecento venezuelani verso il Salvador.

L’amministrazione Trump è in aperto conflitto con la giustizia da settimane, ma il 18 marzo il presidente aveva oltrepassato un limite chiedendo la destituzione di un giudice che aveva ordinato di sospendere le espulsioni.

“Da più di due secoli è riconosciuto che la destituzione di un giudice non è la risposta appropriata a un provvedimento giudiziario sgradito”, ha affermato il 18 marzo in un comunicato John Roberts, il presidente della corte suprema, senza citare esplicitamente Trump.

“Un provvedimento giudiziario può essere contestato in appello”, ha sottolineato Roberts, nominato da George W. Bush nel 2005, in un raro intervento pubblico.

Poche ore prima Trump aveva lanciato un duro attacco alla magistratura.

“Questo giudice, come molti altri giudici corrotti con cui ho a che fare, dovrebbe essere destituito”, aveva affermato sul suo social network Truth Social, riferendosi a James Boasberg, un giudice federale di Washington.

Nella notte tra il 18 e il 19 marzo Trump ha poi reagito al comunicato della corte suprema rincarando la dose: “Se un presidente non ha più il diritto di espellere assassini e altri criminali perché un giudice squilibrato della sinistra radicale vuole giocare a fare il presidente, allora il nostro paese ha un grosso problema e andrà dritto verso il fallimento!”.

Il 15 marzo il giudice Boasberg aveva accolto un ricorso presentato da due associazioni per i diritti civili sospendendo per quattordici giorni le espulsioni dei venezuelani, presunti membri della banda criminale Tren de Aragua. Le espulsioni erano state ordinate da Trump sulla base di una legge del 1798, che permette di far arrestare o espellere i cittadini di stati nemici in tempo di guerra.

La legge è stata usata solo tre volte: durante la guerra angloamericana del 1812, durante la prima guerra mondiale e durante la seconda guerra mondiale, in quest’ultimo caso per internare più di centomila cittadini giapponesi e statunitensi di origine giapponese.

Nonostante la sentenza, i venezuelani erano stati comunque trasferiti in Salvador, dove sono stati rinchiusi in una prigione di massima sicurezza.

La Casa Bianca si è giustificata affermando che al momento della sentenza i tre aerei che trasportavano i venezuelani erano già decollati.

Il 17 marzo il giudice Boasberg aveva però espresso forti dubbi su questa ricostruzione, chiedendo spiegazioni al governo.

Maggioranza qualificata dei due terzi

I giudici federali sono nominati a vita dal presidente degli Stati Uniti. La procedura di destituzione prevede la messa in stato d’accusa da parte della camera dei rappresentanti, seguita da un processo al senato, in cui è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi.