“Essere omosessuale in Tunisia vuol dire che sei un detenuto ancora libero, un criminale in libertà, un cittadino di serie b”. Ahmed Ben Amor è un giovane attivista per i diritti dei gay dell’associazione tunisina Shams. La sua storia riflette quella di tanti ragazzi rifiutati dalle famiglie, emarginati a scuola o sul lavoro e minacciati solo perché omosessuali.
In base all’articolo 230 del codice penale tunisino, gli omosessuali possono essere condannati alla prigione fino a tre anni per “perversione”.
Il reportage di Cosimo Caridi.
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