Dopo Bologna, Modena, Milano, Firenze, Torino e altre città italiane, il 14 dicembre le sardine arriveranno a Roma. Il movimento, nato in Emilia-Romagna per manifestare la propria opposizione alla Lega di Matteo Salvini in occasione delle prossime elezioni regionali (26 gennaio 2020), ha suscitato l’interesse dei mezzi d’informazione europei.

“Niente bandiere, partiti o insulti”: in Italia le sardine provano a resistere a Salvini
Le Monde, Francia

“È una marea umana di un genere nuovo, quella che da metà novembre ha riempito le piazze delle principali città italiane. Niente striscioni o programmi, ma una semplice linea politica – quella dell’antifascismo – e una volontà dichiarata – quella di respingere i discorsi di odio e sovranisti incarnati dal leader della Lega Matteo Salvini”, racconta Jérôme Gautheret su Le Monde.

Tutto è cominciato a Bologna: mentre il leader della Lega annunciava una manifestazione nel palazzo dello sport, il 14 novembre, per lanciare la campagna per le elezioni regionali del 26 gennaio, in piazza Maggiore, nel centro della città, avveniva la vera novità. “Come segno caratteristico delle loro manifestazioni, questi attivisti sfoggiano un’immagine strana, quella delle sardine. Il loro messaggio iniziale sembra uno scherzo: ‘Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica nella storia. Meglio di un flashmob si è organizzato un ‘fishmob’: le sardine si sono date appuntamento ‘strette, strette, come in una scatola’ per simboleggiare la loro coesione contro l’estrema destra. E il raduno è stato tranquillo – i pesci sono muti – in opposizione al frastuono del circo salvinista. Il loro messaggio – a parte le considerazioni sulle sardine, pesce umile che rappresenta l’Italia lavoratrice – sta soprattutto nel rifiuto della rassegnazione. Ma è soprattutto nella forma che le sardine stupiscono. Il movimento rivendica un tono, una ragione e una moderazione cortesi e raffinati piuttosto che passioni ed eccessi. Nell’Italia del 2019, tali affermazioni hanno qualcosa di fortemente sovversivo. Di fronte a questo fenomeno inaspettato, il Partito democratico (Pd) ha espresso il suo sostegno, ma nel modo più discreto possibile. Anche perché il successo delle sardine è l’ennesima prova del discredito del partito tra il popolo di sinistra. Per ora, la Lega rimane ai vertici nei sondaggi. Ma Matteo Salvini non ha più il monopolio delle piazze”.

In Italia le sardine sfidano Salvini e i populisti
Mediapart, Francia
“Il simbolo delle sardine non è banale: un piccolo pesce, silenzioso, affronta le grida dei sostenitori di Salvini e della politica dei pesci grossi. Consapevoli, tuttavia, delle speranze che creano, gli organizzatori delle mobilitazioni di sardine in tutta Italia si riuniranno a Roma il 15 dicembre, il giorno dopo la grande manifestazione nazionale”, scrive Mediapart. “’È tempo di capire come andare avanti’, dice uno dei fondatori, Andrea Garreffa. ‘Identificheremo quattro, cinque o sei punti, sui quali chiederemo ai politici di lavorare: è chiaro che o fondiamo un partito o presentiamo le nostre proposte a chi che già fa politica, che sia il Pd, il Movimento 5 stelle o la destra moderata’, ha affermato un altro fondatore, Mattia Santori, consapevole che le sardine riempiono un vuoto di rappresentanza politica. ‘Non negano il legame con la politica, non sono antipolitici ma chiedono alla vera politica di sviluppare contenuti da affrontare, in una sorta di divisione dei ruoli in cui la mobilitazione e la partecipazione avvengono in piazze informali, virtuali e reali, mentre la costruzione di programmi e prospettive definiti appartiene alla capacità di analisi di partiti aperti che sono stati rinnovati e riformati, con una nuova idea di attivismo, più impegnativo e allo stesso tempo più libero’, afferma Alessandro Volpi, professore di storia contemporanea all’università di Pisa”.

La politica con brio può sconfiggere l’estrema destra
The Guardian, Regno Unito

“Per oltre un decennio, il tema dominante nella politica europea è stato l’emergere di movimenti che cercavano di drammatizzare e sfruttare le divisioni sociali attraverso slogan grezzi e aggressivi. Gli elettori progressisti si sono disperati davanti all’apparente incapacità dei politici di centrosinistra di trovare le parole e le idee per sfidare la retorica divisiva e spesso violenta di personaggi come Matteo Salvini e Marine Le Pen. Ma la soluzione può essere a portata di mano, sotto forma di un fiorente movimento di base in Italia che prende come simbolo un pesce”, commenta il quotidiano britannico The Guardian. “Il movimento delle sardine è la prima insurrezione popolare contro il populismo di destra? I movimenti vanno e vengono, in particolare nell’era dei social network. Ma ciò che rende unico questo è il registro con cui tenta di trasmettere il suo messaggio. Striscioni e altri segni di affiliazione politica sono banditi dai raduni. Questo sia per favorire uno spirito inclusivo sia per enfatizzare una dimensione civica. L’obiettivo principale dei raduni è quello di riaffermare i valori di tolleranza e moderazione. Qualunque sia il futuro, ci sono lezioni che varcano i confini italiani. Quando la politica è condotta con immaginazione e brio, i messaggi antipopulisti possono passare. E se il successo delle sardine ha suscitato un profondo desiderio tra gli italiani di andare oltre la lingua rude del momento populista, lo stesso potrebbe succedere altrove. Servono più sardine per nuotare in questi mari”.

Il movimento delle sardine che affronta Salvini
El País, Spagna

È la prima volta in Italia che si forma una corrente di giovani contro l’ascesa dell’estrema destra”, ricorda il corrispondente del País, Daniel Verdú. “Tutto è cominciato come un appello a manifestare ‘come sardine’ nella piazza principale di Bologna, un simbolo dell’Italia studentesca che non è mai entrata in comunicazione con la tempesta populista che ha scosso l’Italia negli ultimi tempi. Una manifestazione spontanea in cui non c’erano bandiere politiche o sigle di partito: solo sardine. Un movimento cittadino, del popolo, che si sta già diffondendo in tutto il paese. Anche se per Matteo Salvini sono solo degli ‘imbecilli dei centri sociali, i nuovi squadristi’. La coalizione di centrodestra governa già in 12 delle 20 regioni italiane. E la Lega arriva alle elezioni del 26 gennaio in Emilia-Romagna dopo aver vinto le regionali in Umbria, dove negli ultimi cinquant’anni aveva governato la sinistra. Nessuno nel governo dubita che se il 26 gennaio Salvini vincerà in Emilia-Romagna sarebbe troppo difficile continuare a governare come se nulla fosse successo. Con una sinistra a pezzi e un Movimento 5 stelle diviso, le uniche che sembrano prendere sul serio la situazione sono le sardine”.

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