• 17 Nov 2015 16.48

Le voci di chi lotta per la libertà di stampa nel mondo

Governi, conflitti, gruppi terroristici, organizzazioni religiose, pressioni economiche, censura e autocensura. Dal Sudan a Cuba, dalla Tunisia al Bangladesh, dall’Afghanistan all’Iran, abbiamo chiesto ad alcuni ospiti del festival di Internazionale a Ferrara quali sono le principali minacce alla libertà di stampa nei loro paesi.

Khalid Albaih è un autore di fumetti sudanese. I suoi lavori sono diventati noti nel 2011 durante la primavera araba. Le sue vignette sono state pubblicate da The Atlantic, Global Voices, e Frankfurter Allgemeine Zeitung. Vive in Qatar.

Alcibíades Hidalgo è un dissidente cubano. È un politico e ha lavorato con Fidel Castro e avuto incarichi istituzionali. Nel 2002 è scappato in Florida. Come giornalista collabora con il servizio di informazione Spanish broadcasting system (Sbs) negli Stati Uniti.

Nadia Khiari è una disegnatrice e pittrice tunisina. Con il gatto Willis from Tunis, il personaggio delle sue vignette, ha raccontato con ironia gli avvenimenti cruciali della transizione tunisina.

Asif Mohiuddin è un blogger bangladese. Si occupa di fondamentalismo religioso, secolarismo, diritti civili e libertà di espressione. Nel 2013 ha subìto un attentato compiuto da un gruppo fondamentalista islamico e il suo blog è stato chiuso dalle autorità. Vive in Germania. Ha ricevuto il premio Anna Politkovskaja al festival di Internazionale a Ferrara 2015.

Ahmad Jalali Farahani è un giornalista e documentarista iraniano. È autore del documentario We are journalists, presentato al festival di Ferrara. A causa del suo lavoro per tre volte è stato arrestato e torturato dalle autorità iraniane. Dal 2010 vive in esilio in Danimarca.

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