Joachim Brohm è stato tra i primi fotografi europei a imparare la lezione di autori statunitensi come William Eggleston, Robert Adams e Stephen Shore. Dalla fine degli anni settanta ha cominciato a scattare solo con pellicole a colori, scegliendo paesaggi quotidiani, che rivelano dettagli e stranezze.

Brohm cerca di catturare i continui mutamenti sociali, osservandone gli effetti sui luoghi e le persone. In queste terre nascoste l’autore vede dei momenti di inaspettata poesia, in cui la decadenza enfatizza la bellezza temporanea che ci circonda.

Joachim Brohm è nato nel 1955 a Dülken, in Germania. Vive e lavora a Lipsia, dove dal 1993 insegna alla Leipzig Hochschule fur Grafik und Buchkunst.

La galleria Brancolini Grimaldi celebra i trent’anni della sua carriera con la mostra Places & edges, a Londra fino all’11 maggio.

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