Nel deserto del Nevada ogni anno nasce una città, che dopo otto giorni viene distrutta. È il Burning man festival.
Chiunque riesca ad acquistare uno dei preziosi biglietti è libero di organizzare una propria performance, un concerto, un’installazione all’interno del festival. Gli unici limiti sono quelli di rispettare le regole della convivenza e non lasciare dietro di sé nessuna traccia quando un enorme falò avrà segnato la fine degli spettacoli. Quest’anno, dal 26 agosto al 2 settembre, sono arrivate più di 60mila persone.
Nato come l’evento più alternativo e radicale della scena artistica statunitense, da alcuni anni è diventato anche l’appuntamento più ambito dalla gente che conta, frequentato da Sergey Brin, Larry Page e Jeff Bezos. Intanto gli organizzatori si sono assicurati il diritto di replica almeno fino al 2016.
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