Più di duecento minatori sono morti e altre centinaia sono ancora intrappolati nella miniera di carbone di Soma, nella Turchia occidentale, dove il 13 maggio è avvenuta un’esplosione scatenata da un guasto elettrico. Si tratta di uno dei peggiori disastri industriali nella storia del paese.
Il ministro turco dell’energia e delle risorse naturali, Taner Yıldız, ha dichiarato che 363 lavoratori sono stati estratti nelle prime ore dopo l’esplosione e altri sei sono stati salvati nelle prime ore del 14 maggio. Il ministro ha aggiunto che le fiamme e la presenza di monossido di carbonio nella miniera stanno ostacolando le operazioni di soccorso. “Le nostre speranze sull’esito delle operazioni di soccorso all’interno della miniera si stanno affievolendo”, ha detto il ministro in una conferenza stampa il 14 maggio.
Secondo le stime ufficiali, i morti sono almeno 201, per la maggior parte soffocati dalle esalazioni di monossido di carbonio. L’esplosione è stata innescata da un guasto a un trasformatore elettrico. Nella miniera sono rimasti intrappolati al momento dell’esplosione quasi ottocento minatori. Ottanta i feriti, quattro dei quali in condizioni gravi, più di duecento le persone ancora da mettere in salvo.
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