Nel 1869 l’industriale Ernst Leitz fondò l’Optisches Institut di Wetzlar, in Germania, per concentrarsi sull’innovazione nella fotografia, un settore appena nato e potenzialmente molto redditizio. Nel 1911 Oskar Barnack, ingegnere dell’istituto, cominciò una serie di studi sull’inserimento della pellicola 35 mm nei caricatori delle cineprese, con l’obiettivo di creare un nuovo tipo di macchine fotografiche. Nel 1914 mise a punto il prototipo UR, considerato il capostipite di tutte le macchine Leica, il cui nome deriva dalla combinazione tra Leitz e camera. Tuttavia a causa della prima guerra mondiale, il lancio ufficiale sul mercato della Leica I fu rimandato al 1925.

L’arrivo di una fotocamera di piccolo formato permise a tutti di creare immagini, portando così la fotografia nella vita quotidiana. Mentre per i fotografi professionisti, la praticità e la velocità della Leica aprirono la strada a nuove prospettive e sperimentazioni.

La mostra Eyes wide open: 100 years of Leica photography propone una panoramica sulla storia della fotografia attraverso l’uso di queste macchine e su come questo ha cambiato lo sguardo di artisti e fotoreporter.

Le immagini saranno esposte nella Deichtorhallen di Amburgo fino all’11 gennaio 2015.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it