Centinaia di poliziotti hanno caricato e disperso circa duecento studenti birmani che stavano protestando contro la riforma dell’istruzione in discussione al parlamento del paese. Per gli studenti la riforma è antidemocratica e limiterebbe l’attività politica nelle università.
I poliziotti hanno usato manganelli e pietre per reprimere la protesta. Sono stati arrestati 114 studenti, tra cui due leader del movimento studentesco, Min Thwe Thit e Phyo Phyo Aung. Molti studenti e poliziotti sono stati feriti durante gli scontri. Nove giorni fa gli studenti, insieme agli attivisti e ad alcuni monaci buddisti, avevano cominciato un sit-in di protesta a Letpadan, vicino a un monastero buddista, 140 chilometri a nord di Rangoon.
Gli studenti volevano marciare fino a Rangoon, la città più grande del paese, ma la polizia li ha bloccati con una catena umana e con le cariche. Le autorità birmane temono che le proteste contro il regime possano allargarsi come accadde nel 1988, quando le manifestazioni costrinsero alle dimissioni il governo e furono poi represse nel sangue.
Le foto sono state scattare a Letpadan il 10 marzo.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it