La galleria Steven Kasher di New York presenta una mostra dedicata a Burk Uzzle, il fotografo più giovane mai assunto da Life. Uzzle lavorava come fotografo da quando era un adolescente, e a 23 anni, nel 1962, comincia a collaborare con la rivista. Per Life viaggia in tutto il mondo, anche se confessa di essere molto più attratto dalle piccole città e dalle situazioni più comuni della vita quotidiana.
Nel 1967 Uzzle entra a far parte dell’agenzia Magnum di cui diventa presidente nel 1979 e nel 1980. Nel corso della sua carriera realizza immagini iconiche del festival di Woodstock, dei profughi della guerra cambogiana e dell’assassinio e del funerale di Martin Luther King. Ma, come spiega il critico statunitense Vicki Goldberg, il vero amore di Uzzle è quello per il suo paese: “Dell’America ha amato il suo lato divertente e non ne cambierebbe nemmeno un capello. Ne ha apprezzato i momenti più tristi e le sue imperfezioni, la sua bellezza ribelle e le sue sempre diverse aspirazioni”.
“Le sue immagini sono spesso dei puzzle visivi, a volte ironici, ma sofisticati nell’uso della luce e dello spazio, con momenti di assurdità e surrealismo”, spiega il photo editor di Time Myles Little. La mostra, che si concluderà il 31 luglio, si intitola appunto Burk Uzzle: American puzzles e raccoglie una selezione di settanta stampe in bianco e nero scattate dagli anni sessanta fino a oggi.
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