Il 23 febbraio la giura dei Sony world photography awards ha annunciato i finalisti del suo concorso annuale in tutte le categorie, professionisti, open e giovani. Tra i fotografi scelti ventotto sono italiani, e questo fa dell’Italia il paese con il maggiore numero di finalisti.

I Sony world photography awards si sono imposti in questi anni come uno dei concorsi fotografici più importanti del mondo. Quest’anno è stato battuto un nuovo record di iscrizioni, con 230.103 immagini provenienti da 186 paesi. Per la selezione dei finalisti la giuria ha voluto dare spazio all’originalità e all’empatia. Tra le migliaia di immagini, è stato dato risalto a un approccio più intimo nel raccontare storie, ai principali temi di attualità come il conflitto ucraino e la crisi dei migranti, e all’uso di nuove tecnologie per scattare, come i droni.

Nel reportage, alcuni dei temi proposti dagli italiani sono stati la marginalizzazione della comunità rom (Valerio Bispuri), i migranti (Alessandro Penso, Gabriele Micalizzi e Francesco Fratto), la violazione dei diritti delle donne in Kenya (Simona Ghizzoni), i matrimoni forzati tra i richiedenti asilo siriani in Libano (Laura Aggio Caldon) e i sopravvissuti al virus ebola in Africa (Marcello Bonfanti).

Nelle categorie artistiche si impongono i tributi all’arte stessa, come nel lavoro di Alberto Alicata, che reinventa gli scatti più famosi di Irving Penn e Mario Testino usando delle Barbie, oppure le muse di Picasso rielaborate nei posati di Cristina Vatielli. Nelle categorie open e giovani, riservate ai non professionisti, prevalgono le foto di paesaggio prese dall’alto o con il formato panoramico.

Tutti i finalisti sono ora in attesa di scoprire chi vincerà il premio assoluto, l’Iris d’or, che sarà annunciato a Londra il prossimo 21 aprile.

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