Il campo profughi di Zaatari si trova nel nord della Giordania, non lontano dal confine con la Siria. Da quando è stato fondato, nel luglio del 2012, ha accolto mezzo milione di profughi scappati dalla guerra in Siria, scoppiata nel 2011. È diventato il terzo agglomerato più grande della Giordania, con una popolazione che ha raggiunto le 125mila persone: l’alto numero dei residenti ha permesso l’apertura di diverse attività che offrono di tutto, dai beni di prima necessità ai telefoni cellulari e ai vestiti da sposa.

Oggi, secondo le Nazioni Unite, la popolazione media si aggira intorno alle 79mila persone ed è in continua diminuzione. Molti dei profughi hanno deciso di raggiungere l’Europa o di tornare in Siria e, non essendoci nuovi ingressi, la popolazione è destinata a diminuire.

Questo cambiamento ha provocato un crollo anche economico delle attività produttive del campo. Centinaia di persone ogni giorno passano ore in fila davanti ai funzionari del governo a chiedere un permesso di quindici giorni per uscire dal campo e lavorare, altri scappano illegalmente rischiando di essere rimandati in Siria.

Le foto sono state scattate da Ammar Awad, tra il 9 e il 16 ottobre 2016.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it