Dopo quattro anni e mezzo di guerra in Siria, nel mondo migliaia di persone si stanno mobilitando in segno di protesta conto l’assedio di Aleppo. Nei giorni scorsi a Londra, Istanbul, Gerusalemme, Torino e altre città si sono svolte decine di manifestazioni in solidarietà alla popolazione siriana.
Il 17 dicembre è stato raggiunto un nuovo accordo per il trasferimento dei civili da Aleppo est, che prevede la liberazione dei villaggi sciiti di Al Foua e Kefraya, il trasferimento dei feriti dai villaggi di Madaya e Zabadani e il completamento dell’evacuazione delle zone di Aleppo ancora sotto il controllo dei ribelli. I trasferimenti dei civili erano stati sospesi il 16 dicembre in seguito al blocco da parte delle milizie filogovernative di un convoglio di civili in uscita da Aleppo. Il nuovo accordo ha permesso di riprendere le operazioni in zone del paese dove più di quattro milioni di persone hanno bisogno di cibo e assistenza medica.
Il 18 dicembre i ribelli hanno attaccato e incendiato alcuni autobus diretti ai villaggi di Al Foua e Kefraya. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà lunedì 19 dicembre per votare una risoluzione che permetta alle Nazioni Unite di monitorare le operazioni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani oggi dovrebbero arrivare 50 autobus per trasferire fino a tremila persone.
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