Negli ultimi dieci anni il gruppo di lavoro Incompiuto siciliano ha svolto un’indagine sulle opere pubbliche italiane che non sono mai state completate. Secondo i loro studi, sarebbero 750 in tutto il paese, 350 solo in Sicilia.

“Queste opere avrebbero fatto nascere un nuovo stile architettonico: l’incompiuto”, spiegano gli artisti del collettivo Alterazioni video, Claudia D’Aita ed Enrico Sgarbi, fondatori del progetto. E rappresentano una testimonianza del contesto sociale e culturale in cui è immersa la nostra vita quotidiana.

“Le opere incompiute ci appaiono come luoghi di una memoria collettiva ancora da indagare. Nate come rovine e prodotte da un tempo compresso, sono architetture che danno forma al paesaggio”, aggiungono D’Aita e Sgarbi. L’obiettivo del progetto è quello di attribuire un nuovo significato artistico e architettonico a questi luoghi, riconoscendoli non solo come opere non finite, ma come risorse per il territorio.

Per celebrare i dieci anni dalla nascita, i suoi fondatori hanno lanciato una campagna di raccolta fondi per realizzare un libro, Incompiuto - La nascita di uno stile, un viaggio tra le rovine sparse in Italia. Il libro sarà curato da Alterazioni video, Fosbury architecture e Antonio Laruffa, in collaborazione con Eugenia Rolando.

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