Considerato il fotografo di paesaggio più importante della sua generazione, Michael Kenna (1953), da più di quarant’anni indaga l’interazione tra la natura e le opere dell’uomo. “La sua missione sembra essere quella di riconoscere e apprezzare lo spirito di un paesaggio, per poi presentarlo nel carattere poetico del suo linguaggio fotografico”, scrive il curatore Vincenzo de Pompeis a proposito della mostra Abruzzo.
La mostra, esposta al palazzo Casamarte di Loreto Aprutino (Pescara), nasce da un lavoro che Kenna ha realizzato tra il 2015 e il 2016 in quattro province abruzzesi: un percorso di 5.700 chilometri tra rovine medievali, antichi borghi e un paesaggio ricco di coltivazioni tradizionali.
Kenna realizza le sue fotografie generalmente all’alba o al tramonto, tra le fasi della luce e del buio, del giorno e della notte, con l’utilizzo di tempi lunghi di esposizione, a volte fino a dodici ore, che permettono di catturare elementi che l’occhio umano non è in grado di percepire.
La mostra a Loreto Aprutino durerà fino all’8 settembre e presenta più di ottanta fotografie in bianco e nero, in un percorso espositivo suddiviso in 4 sezioni: paesaggio rurale, costa, montagna e borghi e castelli.
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