Nel 1975 il fotografo Vincenzo Castella, allora poco più che ventenne, trascorse quattro mesi nel sud degli Stati Uniti, nelle zone vicine al fiume Mississippi, alla ricerca degli ultimi bluesmen. Partì insieme a Giambattista Marcucci, antropologo ed esperto di blues.

Le foto che scattò all’epoca sono state raccolte nel libro Mississippi/Tennessee 1976 (Humboldt Books). “È stata una vera spedizione etnografica all’interno di una cultura importante, grande e complessa come quella americana. Avevamo un programma di ricerca ed eravamo fortemente convinti di avere tra le mani qualcosa che superava i confini dell’etnomusicologia e che collegava e apriva alla cultura del mondo”, racconta Castella nel libro.

I musicisti che Castella e Marcucci incontrarono avevano tra i quaranta e cinquant’anni, appartenevano alle generazioni successive a quelle che avevano cominciato a suonare blues nel 1920. Molti erano sconosciuti, molti gli venivano segnalati dalle persone del posto.

Accanto ai ritratti dei bluesmen, nel libro ci sono foto scattate nella provincia americana: “Si era sparsa la voce di questi due giovani italiani un po’ strani che registravano canzoni e scattavano fotografie”, racconta Castella.

Quando tornò in Italia Castella lasciò l’università e decise di occuparsi solo di fotografia.

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