Superare la nostra individualità, per esplorare identità singole e collettive, creando alter ego che cambiano le regole, sfidano gli stereotipi e ci aiutano a comprendere meglio ciò di cui siamo fatti e cosa proiettiamo verso l’esterno. Ricerche aperte nel ventesimo secolo su cui molti artisti continuano a riflettere usando la fotografia, il video e la performance.
Alcuni di loro fanno parte della mostra Role play, da Osservatorio Prada, a Milano. Se la fotografia è sempre stata il linguaggio perfetto per l’indagine autoriflessiva, qui viene affiancata anche da altri modi di creare immagini, nati nella realtà virtuale e nelle piattaforme online. “Un alter ego, un personaggio o un avatar possono rappresentare delle aspirazioni. Possono appartenere alla propria storia personale e culturale o richiamare un senso di alterità. Possono essere una forma di attivismo oppure un mezzo per muoversi da posizioni radicate fino all’empatia, mettendosi letteralmente nei panni di un altro”, afferma Melissa Harris, curatrice della mostra.
Gli artisti di Role play sono Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid e Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi e Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman. La mostra resterà aperta fino al 27 giugno.
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