In Portogallo l’epidemia ha fatto meno danni di quanto si temeva

Mentre il nuovo coronavirus continua a diffondersi in Europa, il Portogallo si conferma un’eccezione, scrive Politico. Il paese ha un quarto degli abitanti rispetto alla Spagna, ma finora ha registrato solo 18mila casi, un decimo rispetto al vicino, e un tasso di mortalità tre volte più basso.

Eppure le condizioni di partenza sembravano suggerire che il Portogallo fosse uno dei paesi più a rischio in Europa. Ha la più alta percentuale di cittadini ultraottantenni dopo l’Italia, il più basso numero di posti in terapia intensiva (4,2 ogni 100mila abitanti) e un sistema sanitario fortemente indebolito dai tagli imposti durante la crisi del debito.

Nonostante molti portoghesi ringrazino la madonna di Fatima, a salvarli sembra essere stata soprattutto la loro posizione ai margini dell’Europa. Finora la regione più colpita è stata il nord, che oltre ad avere un più alto tasso di urbanizzazione e industrializzazione è anche quella tradizionalmente più legata alla Spagna, spiega Público. La teoria secondo cui i contagi sarebbero dovuti ad alcuni rappresentanti che avevano partecipato a una fiera in Piemonte non sembra trovare riscontro.

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L’isolamento geografico ha permesso alle autorità di guadagnare tempo e reagire più tempestivamente. In Portogallo i primi casi sono stati registrati il 2 marzo, un mese dopo rispetto a Spagna e Italia. Le misure d’isolamento sono state imposte il 18 marzo, quando nel paese i casi confermati erano solo 448. Roma e Madrid si sono mosse quando i contagi erano già diverse migliaia.

Il Portogallo inoltre ha un sistema amministrativo più centralizzato rispetto alla Spagna e all’Italia, dove molte competenze sono delegate alle regioni. Questo ha favorito una risposta più coordinata e coerente. Anche il clima politico più disteso ha aiutato: l’opposizione si è subito detta disposta a collaborare con il governo socialista di António Costa, mentre in Spagna la destra non ha mai rinunciato ad attaccare l’esecutivo. La decisione di concedere un permesso di soggiorno provvisorio a tutti gli immigrati in attesa di regolarizzazione, per consentire loro di accedere al sistema sanitario e agli aiuti d’emergenza, non ha provocato grandi polemiche, una cosa impensabile in Spagna e in Italia.

Secondo lo Spiegel un’altra possibile spiegazione è che in Portogallo molti anziani sono vaccinati contro la tubercolosi, un elemento che potrebbe essere correlato con un tasso d’infezione più basso.

Ma anche se il Portogallo riuscisse a superare relativamente indenne la pandemia, difficilmente potrà restare immune alle sue conseguenze economiche. Secondo il ministro delle finanze Mário Centeno il paese va verso una crisi cinque volte peggiore di quella dello scorso decennio, e potrebbero volerci due anni per tornare ai livelli del 2019. Il crollo del turismo sta colpendo in modo particolarmente duro Lisbona, che negli ultimi anni era diventata una delle città più visitate d’Europa. Anche per questo l’amministrazione cittadina ha deciso di rinunciare alla riscossione degli affitti delle case popolari fino a giugno, e ha istituito mense e alloggi per i poveri.

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