Le conseguenze della pandemia sulla salute mentale in Italia
In Italia le persone assistite dai servizi specialistici perché soffrono di una malattia psichiatrica sono circa 851mila. Secondo il ministero della salute, nel 2017 quelle che si sono rivolte per la prima volta ai dipartimenti di salute mentale sono state 335mila e l’hanno fatto perché soffrivano di depressione, di schizofrenia o di sindromi nevrotiche. L’Istat ricorda che questi numeri possono essere ancora più grandi. “Si stima che in Italia superino i 2,8 milioni coloro che hanno sofferto di depressione nel corso del 2015”, scrive l’istituto di ricerca, “e che siano 1,3 milioni coloro che hanno presentato i sintomi della depressione maggiore nelle due settimane precedenti l’intervista”.
Le situazioni di crisi come quella attuale “sono quasi sempre accompagnate da un aumento di depressione, ansia, stress e altri disturbi mentali, ma anche da comportamenti dannosi e autolesionisti”, scrive il Quotidiano Sanità. Un’analisi pubblicata sulla rivista medica The Lancet ha sintetizzato alcuni studi sulla quarantena durante le epidemie di Sars, Mers, ebola. Le ricerche evidenziano diversi effetti psicologici negativi: dai sintomi del disturbo post-traumatico da stress alla rabbia, dall’insonnia alla depressione, all’esaurimento emotivo.
L’emittente britannica Bbc ha intervistato persone che stanno facendo i conti con alcuni di questi effetti e gli psicologi della Croce Rossa, così da raccontare le conseguenze della pandemia causata dal nuovo coronavirus sulla salute mentale in Italia. “Il numero dei morti è secondo solo a quello degli Stati Uniti e il lockdown è il più stringente e duraturo in Europa”, si legge nel testo che presenta il video, “secondo i medici tutto questo sta creando un’emergenza nel campo della salute mentale a cui l’Italia non è pronta”.
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