Il fatto che la corte costituzionale abbia finalmente detto che anche i single possono adottare è il segnale che finalmente in Italia alle famiglie monoparentali (come la mia) è riconosciuta pari dignità? –Gaia
In questi anni, quando mi chiedevano come fosse avere una famiglia come la mia, con due papà e tre figli nati con la gestazione per altri negli Stati Uniti, rispondevo che una madre single era una forma di famiglia molto più rivoluzionaria della nostra. Perché noi, al netto del fatto che siamo due uomini e che i figli sono nati con un metodo poco diffuso, abbiamo semplicemente messo in pratica il classico modello due genitori più figli in cui siamo cresciuti. Una madre single invece scardina il sistema della genitorialità binaria. Le famiglie monoparentali sono sempre di più e la decisione della consulta va nella direzione giusta. Ma la strada da fare resta lunga. Il giorno dopo la sentenza la giornalista e conduttrice tv Valentina Petrini ha scritto sulla Stampa: “Il paradosso è che un single potrà adottare un minore straniero qualunque sia il suo stato di salute, e invece in Italia può adottare un bambino italiano solo in casi rarissimi e residuali: se non c’è nessuna coppia che lo vuole, se il minore è affetto da disabilità o patologie gravi. E allora non capisco perché una persona sola può essere considerata all’altezza di gestire situazioni così complesse, dolorose e costose e non è invece adeguata a crescere un bambino o una bambina sana. È una forma di razzismo verso i minori stranieri adottabili, o verso coloro con disabilità, patologie, sindromi croniche”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1607 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati