Il 3 giugno la tv bielorussa ha trasmesso una lunga intervista a Roman Protasevič, il giornalista arrestato il 23 maggio. Nel video Protasevič confessa di aver organizzato le proteste contro Aleksandr Lukašenko e poi dice di essersi pentito e di ammirare il leader bielorusso. Secondo molti osservatori si è trattato di una confessione forzata, la classica umiliazione pubblica di cui sono specialisti i regimi autoritari, scrive Novaja Gazeta.
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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati