
Circa 19 milioni di anni fa gli squali rischiarono l’estinzione. Un team di ricercatori l’ha stabilito analizzando i fossili di pesci ossei e squali trovati nei sedimenti estratti dalle profondità dell’oceano Pacifico. Dato che gli squali sono pesci cartilaginei, si fossilizzano solo in parte, ma i denti e le squame placoidi della pelle si conservano bene. I ricercatori hanno trovato un fossile di squalo ogni cinque di pesci ossei, ma la proporzione è cambiata drasticamente per i fossili risalenti a 19 milioni di anni fa, con uno di squalo ogni cento pesci ossei. Secondo i ricercatori, in quel periodo la popolazione degli squali si ridusse di più del 90 per cento, e il numero delle specie di circa il 70 per cento. I dati sono sorprendenti perché 19 milioni di anni fa non risultano crisi climatiche o di altro tipo. Non è quindi chiaro cosa abbia causato la quasi totale scomparsa degli squali, che in seguito si ripresero, ma senza riconquistare la posizione che avevano nell’ecosistema, che fu assunta dai mammiferi marini. Negli ultimi cinquant’anni la popolazione degli squali è tornata a ridursi del 70 per cento, soprattutto a causa della pesca eccessiva e della crisi climatica. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati