Un anno fa due studi francesi ipotizzavano un’azione protettiva del fumo di sigaretta contro le infezioni da sars-cov-2 e addirittura un effetto terapeutico della nicotina. I risultati erano in conflitto con quanto emerso da ricerche più rigorose, che dimostravano invece rischi maggiori d’infezione e di contrarre forme gravi di covid-19 per i fumatori. Ma gli articoli, depositati sul sito Qeios in attesa della revisione, sono stati ripresi dai mezzi d’informazione alimentando la disinformazione e rischiando di compromettere le battaglie contro il fumo. Ora i giornalisti d’inchiesta Stéphane Horel e Ties Keyzer raccontano sul British Medical Journal che le ricerche sulle “virtù della nicotina” erano il frutto di conflitti d’interesse non dichiarati. Gli autori avevano ricevuto finanziamenti dal Council for tobacco research, da Nobacco e dalla Foundation for a smoke free world, legati ai giganti del tabacco.
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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati