Gli eroi sono passati di moda in letteratura. Il mondo disincantato moderno o postmoderno ha bisogno solo di antieroi. Chi vuole raccontare una vita straordinaria in positivo deve inventarsi qualcosa, per esempio scegliere lo stile dell’epica antica, come fa Anne Weber in Annette, un poema eroico. L’autrice padroneggia con sicurezza anche le forme più arcaiche di narrazione. L’eroina del libro è l’avventuriera umanista Anne Beaumanoir, nata nel 1923, combattente della resistenza francese, comunista per un periodo e impegnata contro la guerra d’Algeria. Il ricorso all’epica consente a Weber di mettere una distanza dai fatti narrati e dare al male un volto archetipico. Una delle cose più belle del libro è la visione acuta della storia, che non indulge mai nel pedagogismo politico-morale. Anne vive ora nel villaggio francese di Dieulefit, dove Weber l’ha incontrata e ascoltata e ha trasposto il suo racconto in una canzone meravigliosa.
Joseph Hanimann, Süddeutsche Zeitung
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Questo articolo è uscito sul numero 1419 di Internazionale, a pagina 85. Compra questo numero | Abbonati