◆ Le orecchie dei conigli si stanno ingrandendo, le cinciallegre stanno sviluppando becchi più voluminosi e una specie di pipistrello ha ali sempre più ampie. L’ingrandimento di orecchie, code, ali, becchi e zampe potrebbe essere una risposta degli animali al riscaldamento del pianeta. Spesso gli uccelli e i mammiferi usano le appendici per disperdere il calore eccessivo del corpo. Di norma infatti gli animali che vivono nelle regioni calde hanno appendici più grandi rispetto ai parenti che vivono in ambienti più freddi. Uno studio pubblicato su Trends in Ecology and Evolution paragona la morfologia degli animali attuali con quelli vissuti fino a un secolo fa, grazie agli esemplari conservati nei musei. In molti casi è emerso un modesto aumento delle dimensioni, fino al 10 per cento.

Il Guardian ha intervistato Sara Ryding, la ricercatrice dell’università Deakin, in Australia, che ha coordinato lo studio. “Il cambiamento della morfologia”, spiega Ryding, “non significa che gli animali si stanno adattando alla crisi climatica e che va tutto bene. Significa semplicemente che si stanno evolvendo per cercare di sopravvivere. Non sappiamo quali saranno le conseguenze ecologiche di questi cambiamenti e quante specie saranno capaci di trasformarsi per sopravvivere”. Quando si discute di crisi climatica ci si chiede spesso come sopravvivranno gli esseri umani. Secondo Ryding, bisognerebbe cominciare a pensare anche agli animali.

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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 110. Compra questo numero | Abbonati