Per cinque anni il giornalista Arnaud Robert e il fotografo Paolso Woods hanno viaggiato dal Niger agli Stati Uniti, dalla Svizzera all’India, da Israele all’Amazzonia, alla ricerca delle happy pills: pillole antidepressive, antidolorifici, compresse che promettono la guarigione e migliori prestazioni fisiche e mentali. Il progetto è cominciato nel 2016 con l’incontro di un venditore ambulante di Port-au-Prince, ad Haiti, che vendeva pasticche per ogni esigenza, e si è concluso con un reportage sullo Zolgensma, un farmaco contro l’atrofia muscolare spinale, tra i più cari al mondo (negli Stati Uniti un’iniezione costa 2,1 milioni di dollari) e prodotto nella periferia di Chicago. “L’obiettivo di questo lavoro è riflettere sul modo in cui l’industria farmaceutica sfrutta la scienza, il mercato e la comunicazione per offrire una risposta standardizzata alla ricerca della felicità, che è stata a lungo una prerogativa delle religioni, delle filosofie e della politica”, spiegano Robert e Woods.
Le immagini e i testi fanno parte del libro Happy pills (Delpire & co 2021), in cui sono raccolte storie personali legate all’uso di diversi farmaci con dati e infografiche. ◆










◆ Arnaud Robert e Paolo Woods lavorano insieme dal 2010. Oltre al libro (Delpire & co, settembre 2021), **Happy pills **sarà in mostra fino al 16 gennaio 2022 a La ferme des tilleuls a Renens, in Svizzera. Il progetto è diventato anche un documentario che sarà distribuito prossimamente.
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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 70. Compra questo numero | Abbonati