**Vent’anni dopo
l’11 settembre
**

◆ L’editoriale di Giovanni De Mauro nell’ultimo numero (Internazionale 1426) mi ha ricordato le bandiere della pace ai balconi e la manifestazione di Roma del 15 febbraio 2003, quando, insieme a milioni di persone in tutto il mondo, scesi in piazza per la pace. Come scrive Colum McCann nell’articolo “C’era una volta, vent’anni fa”: “Non sempre abbiamo bisogno di anniversari quando ci sono cose che non possiamo dimenticare”. Ma il ventennale dell’attentato alle Torri gemelle è stato l’occasione per ripensare a vent’anni di errori, condensati molto bene nella copertina dell’ultimo numero. È impressionante: una sequenza di eventi e numeri dietro ai quali c’erano e ci sono vite umane.
Daniele Baldisserri

La tirannia
dei fogli di calcolo

◆ Ho letto l’articolo di Tim Harford sulla perdita dei dati di migliaia di persone positive al covid-19 nel Regno Unito per un errore di Excel (Internazionale 1426) e l’ho trovato molto chiaro, intelligente, illuminante. Un banale errore di un foglio di calcolo ha avuto come effetto nefasto, secondo una stima, un numero di vittime molto alto. Potremmo chiedere all’autore di provare a valutare quante vite si potrebbero salvare con una migliore gestione dei dati.
Pietro Perrone

Dottor Pira

◆ Con lo sguardo perso nel vuoto penso: “Cosa starà facendo in questo momento Mario Draghi?” Mi mancano tanto le strisce di Dottor Pira.
Daniele

**Il virus di Parini **

◆ Leggendo l’ultima rubrica di Domenico Starnone sul virus (Internazionale 1426) mi viene subito da pensare che vedere le cose da un altro punto di vista è un gesto individuale minoritario, uno sforzo coraggiosissimo di intelligenza contro la “mala ragione” e la “mala pietade”, entrambe diffusissime, di coloro che hanno paura della malattia e della morte così come gli è ordinato.  
Tomaso Bozzalla

Charlie Watts

◆ Circa dodici anni fa vi scrissi per manifestare la mia perplessità sulla vostra pubblicazione di un allegato dedicato alla morte di Michael Jackson. Ora, per la morte del geniale batterista della più grande band del mondo, mi aspettavo non dico un numero monografico – come Charlie Watts avrebbe meritato – ma quantomeno un articolo, un trafiletto, un coccodrillo.
_Mauro Zennaro
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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati