Il Tresor è nato dal caos creativo. All’inizio degli anni novanta, il cofondatore del club, lo studente Dimtri Hegemann, cominciò a cercare un nuovo posto dopo che l’Ufo, il primo locale acid house di Berlino, era stato costretto a chiudere. Il momento era perfetto per gli attivisti culturali che cercavano di espandersi a est, con il muro appena caduto e la Rdt ancora alle prese con una crisi esistenziale. Berlino Ovest era satura, ma gran parte del quartiere Mitte somigliava a una terra di nessuno. Il Tresor aprì le sue porte nel marzo 1991. E si dice che all’epoca il suo soffitto basso fosse così soffocante che alcuni dj si portavano dietro le bombole d’ossigeno. Ma in quello spazio cavernoso con il pavimento umido, molti berlinesi dell’est e dell’ovest s’incontrarono per la prima volta grazie alla techno. Nell’ottobre dello stesso anno nacque la Tresor Records, che cominciò a pubblicare Underground Resistance, Blake Baxter e altri artisti di Detroit. La strategia di successo del Tresor è stata presto eguagliata da club vicini come WMF, Planet, E-Werk e Bunker, che hanno anche approfittato delle rovine industriali dell’ex Berlino Est per organizzare le proprie feste. Per commemorare il 30° anniversario del club, il 1 ottobre la Tresor Records ha pubblicato Tresor 30, un cofanetto di 52 brani di artisti techno classici e nuovi dalla sua etichetta. Si spazia dalla prima techno di Detroit di Jeff Mills alla techno ambient e ai musicisti post-techno di terza generazione. Ria Hylton, Dj Mag

Il club Tresor, 2005 (Christian Schroth, Getty images)

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Questo articolo è uscito sul numero 1430 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati