La stella del tennis cinese Peng Shuai, di cui si erano perse le tracce dopo che il 2 novembre aveva accusato pubblicamente di molestie sessuali l’ex vice primo ministro Zhang Gaoli, è ricomparsa. Il 18 novembre i mezzi d’informazione di stato hanno pubblicato alcune foto e video di Peng, nel tentativo di rassicurare le molte persone nel mondo, inclusa la campionessa Naomi Osaka, preoccupate per la tennista. Il 21 novembre il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach ha parlato con Peng in una videochiamata e ha poi riferito di averla trovata “bene e in salute” ma desiderosa che la sua privacy sia rispettata. “Avete tutti visto che Peng ha partecipato a eventi pubblici e a una videochiamata”, ha detto il portavoce del ministero degli esteri cinese Zhao Lijian. “Qualcuno dovrebbe smetterla di montare un caso attorno a Peng e di politicizzare la vicenda”. Ma la videochiamata non ha tranquillizzato abbastanza, dice la Wta, l’associazione che riunisce le tenniste professioniste. Human rights watch ha criticato Bach per aver collaborato con le autorità cinesi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1437 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati