Hyperdub
La leggenda di Untrue, il secondo album di Burial del 2007, è cresciuta negli anni, aiutata dall’elusività del producer britannico e dal fatto che non ha mai pubblicato un terzo disco. Invece ha fatto uscire una serie di singoli ed ep, molti dei quali sono stati raccolti nell’eccellente Tunes 2011–2019. Ora Burial ha deciso di dare il via al 2022 con un nuovo ep pubblicato dalla Hyperdub che in realtà dura 43 minuti, come un disco. In Antidawn, che comincia con il suono di una donna che si schiarisce la voce, è scomparsa definitivamente la forma canzone. Nell’inziale Strange neighbourhood ci sono suoni di vento e insetti. Il pezzo sembra partire ma poi si risolve in lunghi echi e silenzi. Ha un effetto disorientante, un po’ come il resto di Antidawn, quasi che Burial stesse passando in rassegna diversi frammenti di musica appena composta. A tratti sembra di riconoscere qualcosa: sono quasi sicuro che Shadow paradise prenda la sua intro da Lover, you should’ve come over di Jeff Buckley. Non ho mai ascoltato niente che suonasse così, a parte Burial.
Tom Kingsley,
Clash
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Questo articolo è uscito sul numero 1443 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati