Christian Carion firma il remake britannico del suo Mon garçon (2017). Stesso titolo, stesso concetto: anche qui il regista ha chiesto all’interprete principale (Guillaume Canet nel primo film, un carismatico James McAvoy in questo) di lavorare senza sceneggiatura, “scoprendo quello che succede nello stesso momento in cui lo scopre il pubblico”. Il tutto è però meno brillante di come sembra. Edmond (McAvoy) e Joan (Claire Foy) sono divorziati. Lei vive in Scozia con il figlio che improvvisamente scompare. Edmond torna a casa, comincia a seguire le indagini, si rende conto che il figlio è stato rapito e decide di prendere in mano la situazione. Le improvvisazioni di McAvoy sono promettenti. Il problema è che il film dà la priorità all’esperienza dell’interprete rispetto a quella del pubblico. La trama è poco strutturata perché dev’essere così, ma le carenze narrative rovinano il divertimento.
Hilary White, Irish Independent

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Questo articolo è uscito sul numero 1446 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati