Pétur (Björn Hlynur Haraldsson) va a trovare il fratello Ingvar (Hilmir Snær Guðnason) nella fattoria isolata nella campagna islandese, dove vive con la moglie Maria (Noomi Rapace). Al momento del pranzo rimane molto sorpreso nel trovare un terzo invitato a tavola: “Che cazzo è questo?”, s’interroga Pétur. La stessa domanda potrebbe porsela chi assiste al divertente e folle film di debutto del regista islandese Valdimar Jóhannsson. All’inizio del film, la coppia di hipster Ingvar e Maria aiuta una pecora a partorire. Poi però danno un nome all’agnellino, Ada, e se lo portano a casa. Lamb non è proprio un horror, anche se flirta con il genere. Un costante senso di pericolo minaccia i personaggi. Quando Ada scompare, Maria impazzisce di paura e rabbia materna. La misteriosa sparizione fa pensare al peggio e quando ogni cosa è rivelata non manca un tocco di umorismo nero. Si ride a crepapelle per l’audacia del film, che però con il tempo può far venire gli incubi.
Simran Hans, The Observer
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Questo articolo è uscito sul numero 1454 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati