Il 7 aprile Chrystia Freeland, ministra delle finanze canadese, ha presentato la bozza di bilancio federale per il prossimo anno fiscale. Tra le varie proposte c’è quella di vietare ai cittadini e alle aziende straniere di comprare immobili residenziali nel paese per due anni. Sono previste eccezioni per chi vive in Canada in modo stabile e per gli studenti. “La misura”, spiega il Toronto Star, “riflette le preoccupazioni sull’aumento del prezzo delle case, una dinamica che è cominciata nel decennio scorso e si è aggravata molto dopo l’inizio della pandemia di covid-19”. La maggior parte dei politici è convinta che l’aumento dei prezzi sia in buona parte dovuto all’afflusso di capitali stranieri nel mercato immobiliare. Secondo Ian Austen, corrispondente del New York Times in Canada, non tutti gli economisti condividono questa analisi. “Quando un provvedimento simile è stato adottato nella British Columbia, i prezzi delle case di Vancouver sono diminuiti di poco”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1456 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati