Otto persone sono morte e più di duecento sono rimaste ferite negli scontri con le forze dell’ordine. Dopo settimane di proteste sfociate nelle violenze del 9 maggio, gli agenti sono stati autorizzati a sparare sulla folla. L’ondata di rabbia contro il presidente Gotabaya Rajapaksa e il fratello e primo ministro Mahinda, innescata il mese scorso dalla grave crisi economica, è esplosa in una rivolta contro la dinastia politica che domina il paese da decenni. Nei primi tre giorni di proteste, scoppiate a Colombo e in altre località del paese, cinquanta case di politici e un museo dedicato ai Rajapaksa sono stati incendiati, così come un hotel di proprietà del figlio del primo ministro, le cui dimissioni il 9 maggio non sono servite a nulla. Il presidente sta cercando di formare un governo ad interim e di evitare la bancarotta con l’aiuto del Fondo monetario internazionale. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1460 di Internazionale, a pagina 36. Compra questo numero | Abbonati