La proposta di legge contro la disinformazione presentata dal governo turco ha suscitato le proteste dei giornalisti e degli attivisti per la libertà di espressione, scrive Bianet. La legge aumenta le restrizioni sui social network e introduce una pena da uno a tre anni di carcere per chi diffonde “informazioni fuorvianti” sulla salute, sull’ordine pubblico o sulla sicurezza, una formulazione vaga che secondo i sindacati dei giornalisti mira a restringere ulteriormente la possibilità di criticare il governo in vista della campagna per le elezioni del 2023.
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Questo articolo è uscito sul numero 1464 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati