Il 26 giugno la Russia è risultata insolvente al pagamento di cento milioni di dollari d’interessi su alcuni titoli di stato, scrive il New York Times. L’insolvenza è scattata alla fine del periodo di grazia concesso alla scadenza del pagamento, che era fissata al 27 maggio. Il Cremlino aveva i fondi per onorare i suoi impegni, ma non ha potuto versare il corrispettivo in dollari, perché glielo impediscono le sanzioni occidentali. Il 25 maggio gli Stati Uniti avevano deciso di non prorogare una clausola che fino a quella data aveva permesso alla Russia di ripagare il suo debito pubblico in mano a creditori statunitensi usando i soldi bloccati dalle sanzioni.
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Questo articolo è uscito sul numero 1467 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati