Ci sono tante cose che fanno apprezzare il primo film in inglese della regista francese Eva Husson, adattamento del racconto Mothering sunday di Graham Swift. Raccontando l’amore clandestino tra persone di classi sociali diverse, Secret love riesce a evitare l’asfissiante atmosfera dei drammi in costume attraverso una regia piuttosto lirica, scene di sesso abbastanza esplicite e una sceneggiatura che salta avanti e indietro su tre piani temporali. Al centro dell’azione, ambientata nell’Inghilterra del 1924, c’è la rovente relazione tra Jane (Odessa Young) e Paul (Josh O’Connor), il figlio dei vicini di casa dei suoi datori di lavoro, i coniugi Niven (Colin Firth e Olivia Colman) che si consuma proprio mentre la famiglia di Paul e i Niven sono tutti insieme a pranzo. Presto si capisce che il rapporto tra Jane e Paul è destinato a finire in fretta, mentre il film compie un doppio salto in avanti: negli anni cinquanta quando Jane è incoraggiata a scrivere dal suo compagno filosofo (Sope Dirisu); e poi ai giorni nostri, quando Jane (interpretata da Glenda Jackson, al suo ritorno sul grande schermo dopo decenni) è una scrittrice affermata. Questa struttura non aiuta a immedesimarsi con Jane e la cosa più convincente del film è l’atmosfera del dolente dopoguerra del Regno Unito, evocata magnificamente da Colman e Firth.
Ian Freer, Empire
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Questo articolo è uscito sul numero 1470 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati