Alcune varianti genetiche presenti nella popolazione moderna, e legate a malattie autoimmuni come il morbo di Crohn o l’artrite reumatoide, potrebbero essere una conseguenza dell’epidemia di peste che colpì l’Europa nel trecento. Un nuovo studio – basato sull’analisi del dna di due popolazioni europee prima, durante e dopo l’epidemia – suggerisce che le varianti aiutarono gli abitanti dell’epoca a sopravvivere al batterio Yersinia pestis, scrive Nature.

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Questo articolo è uscito sul numero 1484 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati