Chi soffre di vertigini può considerare Fall un horror più che un thriller. Il film comincia con una tragedia. Becky sta scalando una parete rocciosa con il marito Dan e l’amica Hunter, quando un incidente fa precipitare Dan nel vuoto. Un anno dopo Hunter trascina Becky in un’altra arrampicata su un ripetitore alto seicento metri, con l’idea di riallacciare la loro amicizia. Dall’incidente si sono molto allontanate, ma quando rimangono bloccate su una piattaforma in cima al ripetitore, la riconciliazione diventa meno importante della sopravvivenza. Fall perde un po’ di mordente nel finale, ma è divertente e soprattutto, girato su una piattaforma sospesa in cima a una montagna, molto realistico. Lena Wilson, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1484 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati