Lanciato nel 2008, il canale televisivo russo indipendente Dožd (pioggia) era definito anche “il canale ottimista”. Inizialmente, durante gli anni di crescita economica dopo il 2000, era stato pensato dalla fondatrice Natalija Sindeeva come un marchio che promuoveva un certo stile di vita. A Mosca, all’epoca, nessuno parlava di politica. Quando è cominciata la crisi economica, spinto dai cambiamenti, Dožd si è trasformato in una voce popolare, pungente, irriverente. Poi, nel 2012. Putin è tornato alla presidenza. Avendo fondato il canale insieme a Sindeeva, Vera Kričevskaija ha vissuto dall’interno le lotte che sono seguite. Le leggi contro le persone lgbt+ hanno avuto rapidamente conseguenze sui lavoratori del canale, così come il rifiuto di Dožd di attenersi al copione governativo sui valori tradizionali e sulla copertura delle manifestazioni di protesta. In seguito gli eventi assumono una terribile prevedibilità. Anche solo come omaggio a un certo tipo di giornalismo ostinato, questo documentario sarebbe il benvenuto in ogni momento. Ma oggi sembra quantomai urgente. Danny Leigh, Financial Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati