L’Ungheria ha deciso di usare il suo diritto di veto come strumento di pressione per evitare di perdere 7,5 miliardi di euro di fondi di coesione e 5,8 miliardi del piano di ripresa dalla pandemia, che la Commissione europea ha chiesto di congelare finché il governo di Viktor Orbán ( nella foto ) non avrà realizzaro le riforme promesse in materia di stato di diritto e lotta alla corruzione. Al vertice dei ministri delle finanze del 6 dicembre Budapest ha bloccato l’approvazione di un pacchetto di aiuti all’Ucraina da 18 miliardi di euro e si è di nuovo opposta a una tassa minima globale sui profitti aziendali. Secondo Euobserver la Germania e altri paesi temono che la sospensione dei fondi possa essere bocciata dal Consiglio europeo e hanno chiesto alla Commissione di cercare un compromesso con Budapest per evitare una clamorosa sconfitta.
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Questo articolo è uscito sul numero 1490 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati