Il 29 dicembre la Russia ha lanciato decine di missili e droni contro Kiev e altre città ucraine, tra cui Charkiv, Odessa e Leopoli. L’attacco ha distrutto diverse infrastrutture civili e provocato nuovi blackout. Il 1 gennaio le forze armate ucraine hanno dichiarato di aver colpito una base russa a Makiïvka, vicino a Donetsk, uccidendo centinaia di riservisti da poco mobilitati. Il ministero della difesa russo ha ammesso la morte di 63 soldati. Secondo Meduza la notizia ha suscitato l’ira dei blogger militari e dei nazionalisti russi, che accusano i comandanti di aver ammassato troppi uomini nello stesso posto e di aver immagazzinato le munizioni a poca distanza dagli alloggi, nonostante fosse ben nota la minaccia dell’artiglieria ucraina a lungo raggio.
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Questo articolo è uscito sul numero 1493 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati